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Storia del Canyengue: il Tango Argentino nel Barrio La Boca


Storia del Canyengue: il Tango Argentino nel Barrio La Boca
IL BLOG DELLA DANZA DI PHOENIX STUDIO DANCE

Autrice del Corto: MAURA COMOTTI
Realizzato con la partecipazione e in onore del maestro di Canyengue Ferruccio Diotti (rappresentante in Italia del Movimento culturale del Canyengue Argentino “Mo.C.C.A.” di Buenos Aires).
Questo articolo è stato estratto direttamente dal Corto “Canyengue alle origini del Tango”, ispirato all’omonimo spettacolo teatrale e al lavoro culturale “Canyengue”, progetto portato avanti dall’autrice Maura Comotti, il patrocinio del consolato Argentino e con la collaborazione dell’associazione Faitango.

E’ un quartiere costituito prevalentemente da piccole casette colorate con gli avanzi delle vernici delle navi di un tempo, risalenti all’età coloniale.

La Boca ai suoi primordi risulta essere un rinomato ambiente di artisti di ogni genere, prostitute, migranti, malavita e ritrovi notturni.

Il famoso Barrio De La Boca è un piccolo porto non artificiale di Buenos Aires, a pochissimi chilometri dal centro della città vecchia.

I primi immigrati italiani che vi si stabiliscono sono provenienti dalla regione Ligure, uomini di mare dediti alle costruzioni navali ed alla navigazione di ogni sorta, anche fluviale.

A quei tempi, quella marittima è in buona sostanza l’unica via utilizzata per gli scambi commerciali, le reti ferroviarie arriveranno parecchio tempo dopo.

Possiamo quindi immaginare l’ampio fermento in quei decenni sul Rio de la Plata: un grande incontro e mix di popoli, arti e culture dove ognuno parla una lingua differente e contamina il prossimo con le proprie usanze.

Tra i vari popoli di spicco: gli africani, gli europei ed i creoli sono dunque concentrati tutti in questa piccola comunità, unica al Mondo.

All’interno della stessa, solo un tipo di linguaggio risulta interpretabile fra tutti ed universale, quello del corpo.

Un tipo di linguaggio che come nella musica, unisce ed accomuna tutti i popoli esistenti.

Ondate di schiavi provenienti dal Continente Nero hanno popolato per più di un secolo l’America Latina, lavorando nelle sconfinate piantagioni padronali, in questo momento storico stanno lentamente scomparendo a causa delle guerre, delle epidemie, lasciando in eredità, prima che la cultura africana venga ambientata dalla dominazione spagnola, i loro superbi ed originalissimi ritmi musicali. 

Cultura afro che pian piano negli anni si fonde con le musiche importate dall’Europa e con quelli locali, come la Habanera o con tantissime altre meno conosciute.

Attraverso il passare degli anni e la scomparsa degli schiavi africani, il tessuto sociale si evolve, le varie culture e tradizioni etniche si ritrovano a convivere nei quartieri più vecchi.

Qui verranno condivisi i destini comuni di disperazione e di tristezza, ma anche di speranze, di crescita e di aspirazioni future.

Da questa miscela si sviluppa un grande processo creativo alla metà dell’800, presso il quartiere de La Boca vivono circa 700 italiani, a fine secolo saranno invece oltre 20.000, tra questi, oltre ai primi provenienti dalla Liguria, troviamo anche napoletani, pugliesi, siciliani, veneti, e persino lombardi.

In questo delicato periodo di cambiamento economico e sociale, il lavoro e le attività si moltiplicano e crescono, le imbarcazioni diventano sempre più grandi, nascono così le prime navi.


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Canyengue come forma primordiale di Tango Argentino

E’ il periodo storico chiave nel quale Il Barrio La Boca diviene dal punto di vista artistico-culturale, anche la culla del Canyengue.

Il Canyengue (una prima forma del Tango Argentino: significa camminare cadenzato e si legge “cagenghe”) si sviluppa tramite i decenni e mantiene buona parte delle sue radici dell’Africa, viene ballato dalle popolazioni più sfortunate composte da creoli e immigrati.

Quando i neri iniziano ad inclinarsi verso altri interessi, si trasforma in un altra tipica danza tradizionale argentina, è il ballo più diffuso a Buenos Aires a cavallo tra L’800’ ed il 900’ e si balla in stile antomimico e di burlesque, tra il comico demenziale ed il divertente, spesso anche fra soli uomini.

fino agli anni 20’ il Canyengue non viene accettato nelle sale da ballo, poiché il suo destino iniziale è quello di restare rilegato ai bassifondi di Buenos Aires.

Si balla perciò per le strade, con i suoi particolari e caratteristiche sonorità afro sconnesse, un po’ dove capita.

Solo successivamente la città si interesserà a questo ritmo portandolo nelle milonghe.

gli avvenimenti economici e politici però portano L’Argentina in un momento storico difficile nel quale Il ballo, viene per un certo periodo di tempo dimenticato.

Negli anni 40′ quando infine faticosamente il Paese emerge dalla crisi, si ricomincerà a ballare il Tango, momento in cui questa meravigliosa danza di coppia, vive il suo periodo d’oro.

In un primo momento quasi dimenticato, si fa sempre più strada e diviene sempre più elegante negli anni 80’.

Diventa infine una forma musicale, artistica e di danza internazionale giungendo in tantissimi Paesi del Mondo.

Oggi il Tango Argentino e tutte le relative danze popolari ad esso connesse, sono riconosciute in tutto il Mondo.


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