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Come le donne si avvicinavano nel passato alla Bellydance


Come le donne si avvicinavano nel passato alla Bellydance
IL BLOG DELLA DANZA DI PHOENIX STUDIO DANCE

Nel periodo storico del XIX secolo, le donne erano vincolate da restrizioni considerevolmente più severe rispetto agli standard attuali, sia in termini di libertà che di costumi civili e culturali.

In quei tempi, le donne erano obbligate a seguire rigidamente un codice di abbigliamento che indicasse il loro status sociale o, più semplicemente, per mantenere una decorosa presenza in società.

Questo periodo di limitazioni non si limitava solo all’abbigliamento; era un’epoca in cui la libertà di espressione delle donne era oppressa, insieme alla loro aspirazione a liberarsi dalle restrizioni imposte dalle tendenze di moda prevalenti.

In questo contesto, la danza del ventre, con le sue radici, cominciò a diffondersi anche nei Paesi occidentali.

La bellydance ha svolto un ruolo cruciale nell’emancipazione delle donne, sia orientali che occidentali, da pregiudizi e stereotipi, consentendo loro di sperimentare una forma di libertà durante il ballo, un’opportunità di sfuggire alle costrizioni mentali della società occidentale del tempo.

Le donne dell’epoca erano intrappolate sia mentalmente che fisicamente in abiti scomodi e restrittivi, tra cui il famigerato corsetto vittoriano, che causava sensazioni di oppressione.

Questi fattori hanno motivato molte donne ad esplorare la bellydance, una forma di danza proveniente da terre lontane, come mezzo per ritrovare un senso di libertà e per riaffermare le proprie forme naturali e la propria identità fisica e spirituale.


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Questi abiti femminili del XIX secolo spesso costringevano le donne a modificare il proprio corpo, sia in termini posturali che di movimento generale, creando uno scontro tra l’ideale di bellezza dell’epoca e la realtà fisica delle donne.

La pratica della bellydance andava oltre la danza stessa, influenzando positivamente la respirazione e alleviando i problemi fisici associati all’indossare corsetti stretti.

Inoltre, questa forma di espressione artistica sfidava le norme sociali dominanti, contribuendo a promuovere l’arte e la creatività come strumenti di liberazione.

Tuttavia, anche oggi, nel mondo moderno, assistiamo a situazioni in cui la moda femminile continua a costringere il corpo delle donne moderne, portando a disagi fisici, persino svenimenti, dovuti a vestiti troppo stretti, oppure a storte posture errate dovute a calzature etremamente innaturali.

In una società che si considera “evoluta”, tale comportamento legato all’immagine della donna rappresenta un’ipocrisia, poiché la vera evoluzione dovrebbe consentire alle persone di sentirsi bene e valorizzare la loro bellezza senza compromettere il benessere fisico e psicologico.

È importante insegnare ai giovani a sviluppare una coscienza più creativa e legata alla crescita spirituale ed artistica, piuttosto che promuovere solamente individualità d’immagine.

Il “benessere psicologico” all’interno della società occidentale, spesso e volentieri mette l’accento solo sull’apparenza esteriore.


Tendenza a celare il vero significato delle movenze del ventre femminile nella società odierna

La tendenza a nascondere il movimento femminile del ventre nella società moderna, che è un simbolo di vita essenziale radicato nel genere femminile, viene oggi celato dall’ipocrisia o dall’ignoranza di chi vede ancora nella danza del ventre qualcosa di scabroso.

In realtà questo è una scusa solo superficiale, perché se si imparasse a scavare nelle reali motivazioni, il risultato delle ricerche potrebbe alquanto sorprenderci.

Questo accade ormai da secoli, o meglio, tutta quella libertà che oggi tende a promuovere eccessi di nudità e movenze sexy senza senso, nonché fruibili da chiunque ed autoprodotte su social o media, è solo una cortina di fumo che occorre a celare le vere origini del movimento sensuale della donna, una gestualità sana e consapevole che nasconde il significato intrinseco dell’origine della vita stessa.

Come possiamo rinnegare le nostre stesse radici legate alla celebrazione del corpo femminile, inteso come generatore di vita?

Anche in alcune società orientali in cui la bellydance ha radici millenarie, il ventre delle danzatrici viene spesso coperto e la sua esposizione pubblica è severamente vietata anche nell’ambito artistico, questo a causa di una cultura che impone un controllo rigoroso su ogni forma di espressione basata sulla manifestazione libera della vita stessa.

La domanda che resta è sempre stata la medesima da millenni: perché?


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