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Il simbolismo del Flamenco


Il simbolismo del Flamenco
IL BLOG DELLA DANZA DI PHOENIX STUDIO DANCE

Assistere ad una performance di danzatori di flamenco professionisti, se accompagnati poi da musica o cante, oppure da entrambi, può essere considerato come uno degli spettacoli più accattivanti da vedere nell’ambito dell’intrattenimento popolare.

I cantanti in uno show di flamenco non sono di certo l’attrazione principale, ma quando presenti assieme ai musicisti, costituiscono sicuramente la colonna portante di tutta la struttura che viene portata in scena.

I cantanti di flamenco devono provare per almeno tre anni prima di perfezionare il canto che devono eseguire, salvo eccezioni, questo è il tempo che occorre mediamente ad un cantante per imparare a padroneggiare bene il canto all’interno del flamenco.

Il significato simbolico della musica flamenca: la musica del flamenco è divisa in due parti, la canta o canzone, che è accompagnata dal suono della chitarra ed infine dalla musica prodotta dagli strumenti dei musicisti.

Esiste perciò un simbolismo preciso all’interno della danza e della musica flamenca.

Questo articolato simbolismo della musica flamenca è classificato in tre tipi o meglio ancora, tre stili differenti: 

  • Cante jondo: La canzone originale è il cante jondo ed è spesso conosciuta come una canzone alquanto profonda, soprattutto dal punto di vista della drammaticità musicale e dal tipo dei contenuti che presenta; il cante jondo presenta un intricato schema di 12 battute ritmiche musicali. Cante jondo, traducibile in italiano come canto profondo, proprio per il fatto che i suoi testi, come dapprima menzionato, si occupano di emozioni profonde ed affrontano spesso e volentieri questioni come la disperazione, le delusioni amorose, le ingiustizie sociali, l’incertezza religiosa, la sofferenza e a volte persino la morte.
  • Cante intermedio: La seconda forma, meglio conosciuta come cante intermedio oppure canzone intermedia, costituisce una combinazione di alcuni differenti stili musicali di stampo popolare.
    È generalmente un poco più leggero della sezione dello jondo ma non meno commovente.
  • Cante chico: Quest’ultima forma, denominata cante chico, è quella che appare generalmente più leggera, possiede però in egual misure il medesimo ritmo complicato degli altri due stili ma con una notevole dose in meno di impegno emotivo; infatti i temi affrontati nel chico, solitamente si occupano di questioni più leggere come risate, spensieratezza e amore.

Il ritmo prodotto dallo strumento musicale che ha iniziato a prendere rilievo dagli anni ‘70 all’interno della cultura popolare del flamenco, ovvero il suono della chitarra, rappresenta una delle parti più significative della musica flamenca, tra quelle generalmente in primo piano durante le rappresentazioni.

Il flamenco possiede dunque molti generi musicali differenziati e differenziabili, pertanto la chitarra, laddove presente, generalmente si adatta a tutte queste forme rappresentative.

La musica triste ad esempio, sarà accompagnata da archi lenti e acuti, mentre le canzoni gioiose saranno accompagnate da archi caldi e allegri, solitamente attraverso un metodo classico di scale musicali per suonare la chitarra.

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I più grandi del Flamenco

Nel mondo affascinante del flamenco, diversi artisti hanno lasciato un’impronta indelebile, contribuendo alla diffusione e alla valorizzazione di questa forma d’arte unica e coinvolgente.

Tra i ballerini più celebri del flamenco, spicca il nome di Carmen Amaya, considerata una delle più grandi ballerine di tutti i tempi.

La sua energia travolgente e la tecnica impeccabile hanno ispirato generazioni di ballerini.

Altri ballerini leggendari includono Antonio Gades, famoso per la sua potenza espressiva e la sua maestria tecnica, e Sara Baras, con il suo stile elegante e innovativo.

Nel panorama dei cantanti di flamenco, non si può non menzionare Camarón de la Isla, considerato uno dei più grandi cantaores della storia del flamenco.

La sua voce profonda e appassionata ha toccato le corde dell’anima di milioni di ascoltatori in tutto il mondo.

Anche Paco de Lucía, chitarrista straordinario, ha influenzato in modo significativo la musica flamenca con la sua tecnica innovativa e la sua sensibilità artistica.

Oltre ai grandi interpreti, alcune opere hanno segnato profondamente la storia del flamenco.

“Carmen” di Georges Bizet, basata sull’opera di Prosper Mérimée, ha influenzato notevolmente il repertorio flamenco, ispirando coreografie e adattamenti musicali.

Anche “Blood Wedding” di Federico García Lorca, con la sua trama intensa e passionale, ha fornito un terreno fertile per interpretazioni coreografiche e musicali nel mondo del flamenco.

Altri musicisti e cantanti come Tomatito, Vicente Amigo, e Diego El Cigala hanno portato avanti il patrimonio del flamenco con stili unici e innovativi, mescolando tradizione e modernità in modo audace e creativo.

Ognuno di loro ha contribuito a espandere i confini del genere, portando il flamenco ad un pubblico sempre più vasto e diversificato.

Il flamenco, con la sua ricca storia e la sua profonda emotività, continua a ispirare artisti di tutto il mondo.

La sua capacità di trasmettere passioni, gioie e dolori universali lo rende un’arte senza tempo, capace di parlare direttamente al cuore delle persone.

Il flamenco non è pertanto solo una forma d’arte, ma una vera e propria espressione dell’anima spagnola.

Attraverso la danza, la musica e il canto, il flamenco racconta storie di amore, dolore, gioia e speranza, toccando le corde più profonde dell’essere umano.

Grazie ai suoi grandi artisti e alle sue opere iconiche, il flamenco continua a brillare come una delle forme d’arte più affascinanti e coinvolgenti al mondo.


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